Il 9 settembre 2012 veniva inaugurato ufficialmente il convento dei cappuccini
di Roma Via Veneto del tutto ristrutturato.
Le celle dei frati sono diventate “Casa per Ferie”, il refettorio è stato
adibito a Sala convegni, nel piano terra su Via V. Veneto è stato allestito un
ampio ambiente subito utilizzato per la ristorazione. Nel primo piano è stato
allestito il Museo dei Cappuccini del Lazio, collegandolo in continuità di
percorso con la “Cripta dei Cappuccini”.
Per i religiosi è stata riservata la parte centrale del fabbricato, dove è
conservata la stanza di Padre Mariano.
A lui nel Museo così organizzato è stato riservato un posto di tutto rilievo nel
settore dedicato ai “Cappuccini del XX secolo”, assieme a Padre Pio e
confratelli illustri per santità o per cultura: il missionario Benedetto da
Guarcino decorato dal Sultano, il cappellano militare Urbano da Paliano,
l’artista Ugolino da Belluno e Padre Gianfranco Maria Chiti, Granatiere di
Sardegna, comandato sui fronti di guerra nel secondo conflitto mondiale,
Generale di Divisione, del quale è in atto la causa di beatificazione e
canonizzazione.
I numerosi turisti di ogni parte del mondo che vengono a visitare il Museo dei
Cappuccini del Lazio, spesso si fermano davanti al video che ripropone una sua
conversazione televisiva.
Più di qualcuno – un po’ avanti negli anni – ricorda “Il frate della TV” e
riascolta volentieri il suo saluto d’inizio e di chiusura delle sue trasmissioni
televisive: “Pace e Bene a tutti”, e gli viene voglia di rispondere: “anche a
te”, come spesso succedeva allora.
Lì sono esposti alcuni oggetti appartenuti a lui o da lui utilizzati durante le
sue conversazioni televisive: l’apparecchio radio, - allora proibito ai
cappuccini - che gli fu permesso avere perché necessario per il suo apostolato;
la borsa che l’ha accompagnato per tutti gli anni delle sue trasmissioni e
notissima al personale della TV; i sandali che ha sempre portato al posto delle
scarpe; indossava le galosce soltanto quando andava dalla mamma e dalla sorella
per non recar loro dispiacere; il cingolo con la corona del rosario e con il
crocifisso che dava a baciare ai bambini; gli occhiali molto spessi perché aveva
una forte miopia; le ampolline per contenere l’acqua e il vino necessari per la
Messa; il breviario per la preghiera della liturgia delle ore nei vari momenti
del giorno; il libretto tascabile che contiene la Regola di San Francesco con le
Costituzioni dei Cappuccini che ogni novizio riceveva assieme al saio e doveva
portare sempre con sé collocato in una piccola tasca cucita sulla manica del
braccio sinistro del saio; sopra al breviario è esposto il libretto
dell’Imitazione di Cristo, testo abituale per la meditazione quotidiana.
In primo piano è posto un piccolo libro stampato su carta finissima in lingua
araba con calligrafia “Farisi” (persiana) che contiene il Corano, il libro sacro
dei musulmani. Misura 2 cm per 4 cm e 1,3 cm di spessore; è composto di 824
pagine di cui cinque di indice. Il taglio è in oro zecchino, la rilegatura in
pelle e con chiusura a bottone. È corredato da un cordoncino agganciato nel
dorso del libriccino. È stato stampato a Il Cairo in Egitto con caratteri di
pietra – non di metallo o di legno - il “21 Ramadan anno 1301” higri (anno
lunare), cioè il 15 luglio 1884 AD (Anno Domini) (che era un martedì)”
dall’editore “Osmàn bek afandi”, via Souk Al Zalat. Le pagine 818-819 contengono
una nota dell’editore in turco antico.
È un oggetto di devozione da regalo o da portare con sé come una reliquia.
Come sia venuto in possesso di P. Mariano, non è dato sapere. Probabilmente lo
ha acquistato - o avuto - in occasione del suo viaggio in Palestina ed Egitto
nel 1959, fatto in preparazione al ciclo di trasmissioni televisive della
rubrica “Chi è Gesù?”.
Sono trascorsi cinquant’anni dalla morte di Padre Mariano e la sua memoria è
ancora viva e alla sua intercessione molti ricorrono nelle vicende tristi della
vita.
Proprio come aveva scritto in un articolo su una rivista dell’Azione Cattolica –
"Il giovane Piemonte" - quando ancora era giovane professore – era il 1932 ed
aveva 26 anni -, dove si legge la sua convinzione che l’unico modo per essere
ricordati a lungo dopo il nostro passaggio dalla vita nel tempo a quella
dell’eternità, è farsi santi: Chi di voi vuol esser “vivo” certamente fra 100
anni? Tu, tu... tutti! State a orecchi aperti: il segreto è di Pulcinella: se
trascorrerete una vita santa, tra cent’anni sarete ancora vivi.
Rinaldo Cordovani
Nota
Le notizie sul libretto del Corano riportate qui mi sono state cortesemente
comunicate, su mia richiesta, da Padre Antoine Haddad, aiuto del Postulatore
generale per le cause dei santi cappuccini in Roma nel giugno 2022.
Lapide dell'inaugurazione del convento restaurato
Inaugurazione del convento restaurato
Sala convegni (ex refettorio)
Planimetria del museo
Percorso museale
Sezione. I Cappuccini del XX secolo. P. Benedetto da Guarcino
San Padre Pio
Album fotografico di P. Urbano da Paliano. Cappellano militare
P. Gianfranco Maria Chiti. Granatiere e Cappuccino P. Mariano. Istallazione museale originale
L'apparecchio Radio
La celebre borsa
Il cingolo con la corona e il crocifisso
Le ampolline per la Messa, gli occhiali, l'Imitazione di Cristo, il breviario,
Regola
e le Costituzioni dei Cappuccini, il Corano
Il libretto del Corano aperto |
Roma. Chiesa e convento dell'Immacolata Concezione,
o dei Cappuccini, in Via V. Veneto
Ingresso convento,chiesa e museo
Infomazioni
P.Mariano sulle scale del convento di Via Veneto
Chiostro con finestra della stanza di P. Mariano al quinto piano, prima a
sinistra.
Stanza di P. Mariano
Ugolino da Belluno. Bozzetto per abside
P. Mariano. Istallazione museale attuale
I sandali
Libretto del Corano |